Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Laura Maniscalco, archeologa, fra i suoi interessi coltiva la lettura di biografie di personaggi storici del diciannovesimo secolo. A seguito di una recente visita presso l’Università di Bonn è rimasta colpita da una piccola esposizione di foto riguardanti i componenti del club universitario Borussia dal tipico berretto bianco. Dopo una breve ricerca ha pensato di illustrare brevemente come fu che quella università divenne nota nell’Ottocento come l’Università dei Principi.
Il nome Prussia richiama generalmente alla memoria concetti quali disciplina militaresca e ottusa rigidità piuttosto che sviluppo scientifico e culturale, eppure fu un re prussiano a fondare all’inizio dell’Ottocento quello che ben presto sarebbe diventato un grande centro di ricerca e di cultura che avrebbe annoverato tra studenti e professori, personaggi come Nietzsche e Marx, diversi premi Nobel, tra cui Luigi Pirandello e un papa (Josef Ratzinger): parliamo dell’Università di Bonn.
Tutto comincia con il Congresso di Vienna, quando, tra le altre decisioni, viene stabilito che i territori del Reno, una serie di piccoli elettorati ecclesiastici che erano stati inglobati nell’impero napoleonico, passino alla Prussia.
I Prussiani, smentendo in pieno la fama di cui sopra, appena ottengono i territori provvedono a fondare a Bonn una Università.
La città è scelta perché dispone già di un edificio non più in uso: la residenza del vescovo elettore e perché la città era stata già sede di una prestigiosa istituzione di cultura: l’Accademia fondata nel 1777 dall’arcivescovo Elettore di Colonia Maximilian Friedrich von Königsegg-Rothenfels.
Questa Accademia era nota per i suoi principi illuministici non sgraditi, nonostante quanto possiamo pensare, agli ideali educativi prussiani, e aveva ricevuto nel 1786 dall’imperatore Giuseppe II il diritto di conferire i gradi di licenza e di dottorato riconosciuti in tutto il Sacro Romano Impero.
Oltretutto aveva avuto già un famoso studente: il nativo di Bonn Ludwig van Beethoven, pupillo dell’arcivescovo.
Dopo alcuni anni l’Accademia era stata poi soppressa con l’occupazione francese della Renania.
Il re di Prussia Federico Guglielmo III il 18 ottobre 1818 fonda quindi a Bonn l’Università del Reno, la sesta università ad essere istituita in Prussia.
Dal momento che la popolazione dell’area è in gran parte cattolica, fin dall’inizio vengono istituite sia la cattedra di diritto canonico protestante che di quella di diritto canonico cattolico, venendo quindi incontro alle esigenze di tutti.
Nel giro di un paio di decenni l’Università diventa una sede rinomata per i suoi insegnamenti e il luogo preferito per l’educazione dei figli delle numerose case regnanti tedesche tanto da essere nota come Prinzenuniversität.
I primi rampolli di famiglie regnanti che frequentano l’Università di Bonn sono i due figli del duca di Sassonia–Coburgo-Gotha: Ernesto ed Alberto.
Per i due giovani non è previsto il conseguimento di un titolo di studio, il loro soggiorno all’Università di Bonn è piuttosto un’importante tappa di un percorso educativo che aveva visto prima un viaggio a Londra, quindi uno a Parigi e infine una permanenza di dieci mesi a Bruxelles durante la quale la loro istruzione era continuata sotto l’occhio vigile di re Leopoldo, zio dei due giovani, che aveva ingaggiato per loro i migliori tutori.
A coronamento di queste esperienze i due fratelli sono quindi inscritti all’Università di Bonn dove resteranno un anno e mezzo dal 1837 al 1838.
La scelta di iscrivere i due giovani all’Università, cosa piuttosto inaudita per i tempi, è suggerita da re Leopoldo che aveva mostrato un grande interesse nel futuro dei due nipoti e che convince il padre dei due, piuttosto riluttante, promettendo che i giovani sarebbero stati iscritti come nobili e che lui stesso avrebbe pagato metà della retta.
Se consideriamo quella che era stata tradizionalmente l’istruzione tipica dei rampolli delle dinastie regnanti europee, possiamo apprezzare quanto grande sia stato questo cambiamento.
Fino ad allora l’educazione per gli eredi della casate europee era stata esclusivamente militare e se qualche insegnamento di tipo accademico doveva essere impartito questo compito era stato affidato esclusivamente a dei tutori: l’idea che un esponente di una casa regnante potesse mescolarsi ad altri giovani senza il rispetto delle distinzioni che il rango imponeva era impensabile.
La scelta proprio di Bonn rispetto ad altre Università fu suggerita da Stockmar, il fidato consigliere di re Leopoldo, personaggio che avrà un grande peso nella vita di Alberto.
Ernesto ed Alberto seguono a Bonn i corsi della facoltà di giurisprudenza sia approfondendo argomenti che potevano essere utili nelle loro successive carriere: diritto costituzionale, finanza pubblica, economia che studiando materie come filosofia e scienze.
I due, che arrivano poco dopo la partenza da quella Università dello studente Karl Marx, vanno innanzitutto a fare visita a Ernst Moritz Arndt uno dei principali assertori dell’unità della Germania, anziano professore oramai ritirato ma ancora personalità di spicco del mondo culturale della città.
I due fratelli seguono anche le lezioni di letteratura di August Wilhelm Schlegel uno dei padri del pensiero romantico.
Considerando il temperamento dei due, possiamo pensare con un certo grado di probabilità che tra i due Alberto sarà stato quello che avrà ricavato maggiore giovamento da questa esperienza, anche se è proprio nella biografia di Ernst che si trovano queste indicazioni.
La cugina Vittoria, erede della corona britannica, scrive allo zio Leopoldo che sente la mancanza dei due fratelli che aveva incontrato durante il loro soggiorno a Londra.
Lei e Alberto, che era già in corsa come potenziale consorte della futura regina, si scambiano diverse lettere e quando nel 1838 Vittoria succede allo zio William IV, Alberto le scrive augurandole un lungo e glorioso regno e conclude sperando che lei, adesso regina della più potente nazione del mondo, si ricordi ogni tanto dei due cugini che studiano a Bonn.
A conclusione del ciclo di studi la vita dei due fratelli per la prima volta segue strade diverse: Ernst che era l’erede del ducato, va alla corte di Dresda per ricevere il necessario addestramento militare, Alberto invece, per il quale era già in vista la possibilità di un matrimonio con la giovane regina, viaggia per sei mesi in Italia accompagnato da Stockmar, per poi recarsi a Londra e ricevere finalmente la proposta di matrimonio da parte di Vittoria.
I numerosi interessi del principe Alberto porteranno poi nel Regno Unito alla istituzione di musei e istituzioni culturali, e certamente i due anni passati a Bonn hanno avuto un loro peso nello sviluppo di questi interessi nel giovane.
Considerato il successo dell’esperienza di Alberto e Ernesto le famiglie regnanti di Germania cominciano a mandare i propri rampolli a Bonn.
Nei decenni successivi in quella Università si ritrovano insieme un bel numero di questi giovani eredi.
Frederick di Prussia, detto Fritz, futuro secondo kaiser tedesco, a diciotto anni si iscrive a Bonn nell’università fondata dal nonno e vi rimane due anni.
E’ la madre, Augusta di Saxe Weimar ad insistere che il figlio vada all’Università, una assoluta novità per un erede al trono di Prussia.
Fritz studia storia, legge, amministrazione pubblica e governo questa materia con il professore Dahlmann, un esponente del pensiero liberale che credeva fortemente in una monarchia rappresentativa e costituzionale e che per questo motivo era stato anche in carcere quando viveva ad Hannover.
Il periodo passato a Bonn è fondamentale per lo sviluppo nel giovane Fritz delle idee liberali che lo caratterizzeranno per tutta la vita e che erano piuttosto diverse da quelle dell’ambiente della corte di Berlino.
Il giovane studente scrive in un saggio dell’importanza che ha per lui trascorrere del tempo fuori dalla corte insieme ad altri giovani coetanei dei quali è in grado di leggere nell’animo le speranze per il futuro.
Durante questo periodo Fritz e i suoi genitori sono invitati da Vittoria e Alberto a visitare l’inaugurazione della Grande Esposizione di Londra e in quella occasione il giovane diciannovenne incontra per la prima volta la sua futura moglie che non ha ancora undici anni.
E’ possibile che Alberto e Fritz abbiano anche parlato della loro comune esperienza e Bonn e di comuni conoscenze e che anche questo aspetto abbia contribuito a presentare il giovane come un degno marito della figlia.
Compagno di studi di Frederick a Bonn è Christian di Schleswig-Holstein che frequenta l’Università alla fine della prima Guerra dello Schleswig che vede la sconfitta della sua famiglia costretta quindi ad abbandonare i propri possedimenti e ogni speranza di governo della regione.
Alcuni anni dopo Christian sposerà Helena la terza figlia di Alberto e Vittoria.
Maria Luisa, figlia di Christian e Helena accenna nella propria autobiografia agli anni universitari del padre quando lui insieme a Franz futuro duca di Anhalt (e futuro suocero della stessa Maria Luisa), George Victor di Waldeck e Nicola di Nassau trascorrevano la loro gioventù all’Università dedicandosi alle bevute e al corteggiamento delle signore della città.
Maria Luisa include in questo gruppo di giovani scapestrati anche Francesco Giuseppe, futuro imperatore d’Austria ma io non ho trovato altrove alcun cenno al fatto che il nostro “Cecco Peppe” abbia studiato in gioventù a Bonn.
Qualcosa mi fa credere che di tutto questo gruppo il solo ad avere tratto un certo profitto dagli studi sia stato Frederick di Prussia la cui serietà condivisa da Alberto avrà certamente contribuito alla sua scelta come consorte della amata figlia primogenita.
Anche il primogenito di Fritz e Vicky, Willhelm futuro terzo e ultimo kaiser tedesco, sarà uno studente dell’Università di Bonn.
Seguendo quella che nel frattempo era diventata una tradizione familiare anche il giovane Wilhelm nel 1877 a diciotto anni si iscrive alla prestigiosa università dove studia per due anni non solo i soliti corsi di legge, economia e politica ma anche fisica, chimica, filosofia, storia dell’arte.
In alcune lettere Vicky lamenta che il figlio non pare ricavare molto beneficio dagli studi in quanto preso da vari divertimenti e raccomanda al giovane di non bere e fumare troppo nei pubs.
In effetti Wilhelm a Bonn aveva aderito al Borussia un esclusivo club studentesco e partecipava alle loro diverse attività quali serate nelle birrerie e partite di scherma.
Durante i due anni Wilhelm nei fine settimana si reca spesso a trovare la zia Alice a Darmstadt dove il giovane viene attratto dalla bellissima cugina Elizabeth detta Ella e se ne innamora.
Willhelm corteggia la giovane inviandole diversi poemi di amore di sua creazione che non vengono però particolarmente apprezzati dalla destinataria che rifiuta poi la proposta di matrimonio del cugino.
Come è noto la bellissima Ella sposerà poi un granduca russo e sarà tragicamente uccisa nel corso della rivoluzione.
Se le qualità letterarie di Wilhelm non erano forse molto alte c’è però da ritenere che i suoi interessi culturali e scientifici fossero molto più profondi di quello che pensava la madre Vicky.
Da adulto il kaiser era noto per la sua grande cultura e per la sua sterminata curiosità intellettuale e voglia di conoscere caratteristiche spesso misconosciute dalla storia influenzata dalla propaganda negativa della prima guerra mondiale.
Certamente i due anni passati a Bonn ebbero una grande influenza sul futuro kaiser che nel 1901 durante un discorso ad alcuni studenti alla sala Beethoven di Bonn ricorda con molto rimpianto i tempi giovanili passati presso quella Università.
La prova del grande attaccamento di Wilhelm alla istituzione sta nel fatto che tutti e sei i suoi figli furono mandati a Bonn a studiare e tutti si arruolarono nel Borussia.
Nella seconda metà dell’Ottocento oramai l’Università di Bonn è il luogo dove mandare i futuri regnanti delle dinastie che pur in una Germania unificata continuano a mantenere una loro autonomia e un loro prestigio.
Il lungo elenco di studenti include, tra i tanti, Charles Edward ultimo granduca di Sassonia-Coburgo-Gotha, Frederick, futuro ultimo granduca del Baden, Frederich Francis futuro ultimo granduca di Meklenburg Schwerin.
Tutti loro furono anche membri del Borussia.
Ci si potrebbe chiedere quale tipo di studio fosse previsto per le figlie delle famiglie regnanti della Germania e delle altre nazioni europee.
Per la maggior parte di loro ancora fino ai primi decenni del Novecento era impensabile un soggiorno presso un’Università ma la loro istruzione continuava ad avvenire attraverso tutori.
Nonostante le forti critiche portate da Vicky alla scarsa cultura delle donne tedesche, dovuta agli standard molto elevati della principessa che erano quelli del padre Alberto, in realtà l’educazione ricevuta dalle figlie delle famiglie reali o dell’alta aristocrazia in Germania non era poi così diversa da quelle del resto d’Europa.
Ci si aspettava da una principessa la conoscenza di diverse lingue, del disegno, della musica e del canto ma anche di quel tanto di letteratura, storia e geografia da potere sostenere senza imbarazzi una conversazione elevata.
L’Università di Bonn nel 1896 aveva ammesso alle lezioni le donne come uditrici e nel 1908 come studentesse a pieno titolo.
Coincidenza vuole che proprio dopo l’incontro con una studentessa dell’Università di Bonn gli Hohenzollern pare smettano di frequentare quell’Ateneo.
Nel 1926 Wilhelm, figlio del principe ereditario e nipote del kaiser, terzo in linea di successione ad un trono non più esistente ma che ancora si sperava di restaurare, da studente della Università di Bonn si innamora di una compagna di studi: è Dorothea von Salviati figlia di esponente della piccola nobiltà.
Nonostante l’opposizione di padre e nonno, i due giovani dopo alcuni anni si sposano previa rinuncia da parte di Wilhelm al diritto di successione: dopo questo episodio non si ha notizia di successive frequenze di giovani Hohenzollern presso l’Università di Bonn (Articolo scritto ed inviato da Laura Maniscalco) (Foto da: it.123rf.com, it.wikipedia.org, caffebook.it, studenti.it, lacooltura.com, pixers.it,).
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