Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Gli antichi romani, come è noto, non erano maestri di bon ton e gli interminabili banchetti che erano soliti tenere ne sono una chiara testimonianza.
Anche se può sembrare impossibile da credere, la sporcizia e le pessime abitudini che li accompagnavano, visti con gli occhi di oggi, fanno letteralmente accapponare la pelle.
Giudicate voi.
L’agghiacciante consuetudine di vomitare nel bel mezzo del pasto servendosi di vasi stoicamente portati (e sopportati) dagli schiavi (https://www.pilloledistoria.it//10462/storia-antica/banchetti-nellantica-roma-schiavi-per-raccogliere-il-vomito), era solo una delle sciccherie che caratterizzavano i banchetti dell’epoca, dove erano ammesse e puntualmente emesse rumorose flatulenze, ma anche decisamente auspicate eruttazioni ad alto volume, sinonimo di gradimento del cibo offerto.
E non finisce qui.
Come se non fosse stato già piuttosto penoso dover raccogliere il vomito dei commensali, i servitori, aggirandosi fra i triclini, muniti di appositi ed eleganti contenitori in vetro, dovevano anche preoccuparsi di offrirli al momento opportuno a chi avesse necessità di urinare.
Il tutto mentre gli invitati continuavano ad ingozzarsi fino a scoppiare.
Anche gettare gli scarti di cibo sul pavimento era la norma, ma viste le altre, non era neppure la peggiore (Foto da: romanoimpero.com).
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