Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Tombe e stele funerarie sono una preziosa miniera di informazioni riguardo usi e costumi dei popoli antichi e quelle romane non fanno eccezione.
Lo avreste mai detto che nell’Antica Roma, oltre ai medici maschi, c’erano anche delle esperte dottoresse?
Lo provano senza ombra di dubbio, tra le altre, la stele funeraria di una certa Scanzia Redenta e la lapide di Sarmanna, vissuta nel IV secolo.
Sulla prima è riportato quanto segue: “Maestra esperta nell’arte della medicina nonostante la giovane età. Fu amata dal marito, che beneficiò della sua vita feconda e piena di virtù”; la seconda recita: “Qui giace la medica Sarmanna, che visse all’incirca 70 anni”.
Pur con differenze notevoli fra un’epoca e l’altra (durante l’Impero, rispetto ai periodi precedenti, aumentò in modo considerevole l’influenza femminile nella società), si trattava certamente di casi non molto frequenti, ma che tuttavia dimostrano che a volte, le donne romane, ricoprivano ruoli importanti anche al di fuori dell’ambito domestico (Foto da: spettacoliecultura.ilmessaggero.it).
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