Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog

Ritratto di Lucrezia Borgia

Ritratto di Lucrezia Borgia

Su Lucrezia Borgia è stato detto tutto e il contrario di tutto: da perversa avvelenatrice licenziosa e spudorata si è traformata nei secoli, anche grazie a nuove scoperte storiografiche, in martire quasi da santificare, ma probabilmente, come in genere accade in questi casi, la verità sta nel mezzo.

Di sicuro non dovette essere facile per questa bella fanciulla dai capelli biondissimi nascere e crescere in una famiglia come la sua, schiacciata come fu dalla abominevole personalità del padre, papa Alessandro VI e del fratello, il perfido Cesare, uomini il cui nome è rimasto fortemente impresso nella Storia per la portata delle nefandezze compiute; se non del tutto, Lucrezia fu certamente in parte vittima del clima di violenza e sopraffazione in cui fu costretta a vivere.

Divenuti già per i contemporanei la personificazione stessa del Male, al punto che la raffigurazione del demonio assunse all’epoca le sembianze del toro, simbolo della famiglia, ai Borgia furono attribuiti i peggiori crimini, in parte reali, in parte frutto della fantasia popolare, alimentata anche dal sentimento di odio crescente che si levava dagli strati più bassi della società e dalla cattiva propaganda nemica.

Si mormorava che tra le mura dei palazzi del potere a Roma accadessero oscenità impossibili da immaginare e raccontare; qualcuno disse che la sera del 31 Ottobre 1501 si fosse svolto in Vaticano un sabba satanico in cui Alessandro VI e la figlia Lucrezia avevano danzato in onore del Diavolo circondati da prostitute nude che si muovevano lascive sotto le luci soffuse delle candele; ufficialmente si trattava della “festa delle castagne” istituita da Cesare, in cui le donne si chinavano fino a raccogliere con la bocca le castagne per terra, ma in realtà nascondeva altri intenti.

La fama dei Borgia era pessima ed ingigantita, ma la loro attitudine alle orge e a strani rituali era del tutto reale. (Foto: larepubblica.it)

 

 

 

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About the Author: Maria Paola Macioci